Chirurgia refrattiva corneale laser

occhio-prk

PRK

La tecnica PRK (Photo Refractive Keratectomy) utilizza il LASER AD ECCIMERI per “rimodellare” la curvatura corneale con una precisione straordinaria (1/3 di micron per ogni impulso emesso) e con una riproducibilità assoluta dopo averne rimosso la parte più superficiale, chiamata epitelio. Il laser asporta i tessuti con una precisione estrema e lavora esattamente sulla curvatura della cornea dello specifico paziente (è quindi personalizzata).

La PRK è una tecnica consolidata da oltre 30 anni, con centinaia di migliaia di interventi solo in Italia.
La garanzia di un intervento che ha fatto la storia della chirurgia refrattiva!

Indicazioni della PRK

La PRK è indicata per la correzione della miopia ed astigmatismo miopico; è adatta per pazienti con cornee sottili. Meno idonea per la correzione dell’ipermetropia.

Possibili rischi e complicanze

La PRK gode di un eccellente profilo di sicurezza e le complicazioni si verificano in meno del 1% dei casi. Come in tutte le procedure di chirurgia laser, infatti, esiste il rischio che possano insorgere degli effetti collaterali temporanei o permanenti, raramente gravi, come l’occhio secco od episodi di fotofobia che nella maggior parte dei casi, regrediscono entro alcuni mesi dopo l’intervento.

Recupero visivo dopo PRK

È una tecnica semplice e poco invasiva, ma comporta un maggiore fastidio post-operatorio, sensazione di corpo estraneo e fotofobia, nell’attesa che si riformi l’epitelio. La rigenerazione epiteliale avviene dopo 48-72 ore durante le quali l’occhio deve rimane protetto da una lente a contatto morbida applicata alla fine dell’intervento. Il recupero visivo non è immediato ma che migliora quando l’epitelio è guarito e si perfeziona progressivamente nell’arco dei primi 10 – 15 giorni.

Femto-lasik

La FemtoLASIK è una tecnica computerizzata all’avanguardia nel campo della chirurgia refrattiva, che unisce l’uso di due laser : il FemtoSecond laser e il Laser ad eccimeri.
Il termine LASIK indica la procedura Laser-Assistited In situ Keratomileusis e Femto la tecnologia utilizzata ossia il Femtolaser che emette una sequenza incredibilmente veloce di impulsi luminosi piccolissimi con una precisione altissima. Nella FEMTOLASIK il femtolaser viene impiegato per creare il flap corneale.

Una volta creato il flap corneale verrà sollevato con una speciale spatola permettendo di concentrare l’azione del laser ad eccimeri direttamente nello spessore della cornea stessa per la correzione del difetto visivo.
Terminato il trattamento, il flap viene riposizionato nella sua sede originaria.

La FEMTO-LASIK è stata introdotta nel 2006  rappresenta l’evoluzione della Lasik, che prevedeva la creazione del flap con uno strumento meccanico chiamato microcheratomo e che , chiaramente , non aveva la precisione del laser . I femtosecond laser di nuova generazione permettono di ottenere flap customizzati   in < 10 secondi, ampia varietà di profili geometrici, di diametri e di  profondità.

La FEMTO-LASIK è una procedura  molto precisa che garantisce la massima sicurezza, grazie alla creazione laser assistita del flap corneale, al minimo volume di tessuto asportato e all’altissima riproducibilità dei risultati.

Indicazioni della femto-lasik

La FEMTOLASIK è adatta, a seconda delle condizioni dell’occhio e dello spessore e curvatura corneale, a tutti i difetti refrattivi: miopia, ipermetropia e astigmatismi.

Possibili rischi e complicanze

La FemtoLASIK può indurre una leggera secchezza corneale che durerà qualche settimana o pochi mesi al massimo. Riduzioni temporanee nella lacrimazione possono essere trattate con gocce lubrificanti. In rari casi, un eccessivo assottigliamento della parete corneale può conferire un indebolimento corneale. Un accurato esame preoperatorio servirà ad evitare l’insorgenza di queste condizioni.

Recupero visivo dopo femto-lasik

La FEMTOLASIK è un trattamento sicuro e rapido che garantisce un recupero visivo immediato e indolore. Un possibile fastidio, una leggera lacrimazione o un lieve senso di corpo estraneo possono sopraggiungere nelle prime ore dell’intervento, ma spariranno nel giro di poche ore.